La Consulta boccia la legge regionale sugli appalti

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Bocciate dalla Consulta alcune norme della legge regionale sugli appalti, varata dall’Ars nel 2015. La Corte Costituzionale in sintesi ha dichiarato illegittima la soglia di anomalia delle offerte dei contratti sotto soglia comunitaria, e la sentenza cita la legge nazionale che invece prevede “un articolato procedimento in contraddittorio con le imprese che hanno presentato offerte anormalmente basse”. La legge regionale invece rimanda ad un decreto assessoriale la verifica della congruità delle offerte. Soddisfazione per la sentenza della Consulta è stata espressa dall’assessore regionale all’Agricoltura Antonello Cracolici, il quale ha ricordato che “quando nel 2015 fu approvata l’ultima legge sugli appalti dal parlamento siciliano, dichiarata illegittima nelle ultime ore dalla Corte Costituzionale, da presidente della commissione Affari istituzionali sollevai la pregiudiziale di costituzionalità che fu respinta da Sala d’Ercole con voto quasi unanime”.
“I miei appelli sul rischio di una paralisi del settore sono purtroppo rimasti inascoltati – ha aggiunto Cracolici che in quella occasione non ha partecipato al voto – In aula, a partire dal M5S, con tesi ardite e abbastanza fuorvianti hanno voluto approvare lo stesso la legge determinando un vulnus che oggi la Corte Costituzionale ha sancito con la sua sentenza. Ciò che è avvenuto – conclude l’oggi assessore regionale all’Agricoltura – costituisce un grave precedente che mi auguro il parlamento siciliano non voglia più riprodurre sancendo, una volta per tutte, che sulle modalità di aggiudicazione delle gare d’appalto non esiste possibilità da parte delle regioni, compresa la nostra, di poter modificare l’ordinamento dello Stato”.