Depuratori e fognature, in arrivo la maxi multa dalla UE

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L’Italia deve smaltire le acque reflue in modo tale che non creino danni alla salute umana e all’ambiente. L’ennesimo deferimento da parte dell’Unione Europea è il preludio alla maxi multa da 62 milioni di euro per il mancato adeguamento di depuratori e fognature. La regione con la situazione peggiore è la Sicilia, dove devono essere messi a norma ben 51 depuratori: a Messina e provincia vengono citati Barcellona Pozzo di Gotto, Capo d’Orlando, Furnari, Giardini Naxos, Consortile Letojanni, Pace del Mela, Piraino, Roccalumera, Consortile Sant’Agata Militello, Consortile Torregrotta, Gioiosa Marea, Messina 1, Messina 6, Milazzo, Patti e Rometta. Sulla questione depuratori, la Sicilia è stata commissariata dal governo nazionale. L’assessore Vania Contrafatto, assicura che “La struttura commissariale sta lavorando a pieno regime per recuperare il tempo perduto bandiamo in media una gara a settimana tra progettazione, affidamento dei lavori e studi di fattibilità, il che fa comprendere il disastroso stato degli interventi che abbiamo ereditato. Non dobbiamo inoltre dimenticare che in Italia abbiamo una legislazione molto severa da seguire, proprio per evitare che il malaffare e la criminalità organizzata possano insinuarsi. Sapevamo che sarebbero arrivate le sanzioni, ma occorre lavorare senza indugiare sulla ricerca delle responsabilità, compito che spetta ad altri”.
Bruxelles ha chiesto alla Corte di giustizia dell’Ue di comminare una sanzione forfettaria di oltre 62 milioni di euro a cui si dovrà aggiungere una sanzione giornaliera pari a 346.922 euro qualora la piena conformità non sia raggiunta entro la data in cui la Corte emetterà la sentenza.