Per quasi tre anni timbrava senza andare al lavoro, “impiegato fantasma” a Barcellona

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 Era un vero e proprio “impiegato fantasma”, secondo quanto emerso dalle indagini della Tenenza della Guardia di Finanza di Barcellona Pozzo di Gotto. Per un periodo di 2 anni e 9 mesi, pur risultando regolarmente presente, di fatto non si presentava mai sul luogo di lavoro, l’ufficio urbanistica del Comune di Barcellona Pozzo di Gotto. L’inchiesta ha preso le mosse dagli accertamenti eseguiti dalla Polizia Municipale dopo la segnalazione di un Capo Servizio del Comune il quale, lamentando al proprio dirigente il numero esiguo di personale a disposizione, scopriva l’esistenza, ma solo sulla carta, di un ulteriore dipendente in organico: un soggetto di cui non conosceva neanche l’aspetto fisico, considerato che non si era mai recato presso l’ufficio cui era assegnato,ufficio oggetto di una significativa riorganizzazione interna con spostamento di personale e cambi d’incarico. Così, l’attività investigativa eseguita dai militari della Guardia di Finanza, grazie all’acquisizione di documenti ed alle testimonianze, ha consentito di accertare l’assenza ingiustificata e prolungata del dipendente comunale. L’uomo si recava ad effettuare la “timbratura” del badge, in entrata ed in uscita, allontanandosi immediatamente. In alcuni casi aveva anche presentato dei certificati medici. Le indagini delle Fiamme Gialle hanno permesso d’individuare violazioni di natura penale anche per altri tre soggetti facenti capo all’Amministrazione Comunale che ricoprivano, all’epoca dei fatti, le cariche di dirigente dell’ufficio urbanistica, segretario generale e di assessore con delega all’urbanistica. Tramite l’analisi della documentazione acquisita è stato dimostrato che gli stessi, pur essendo a conoscenza dell’assenza del dipendente in questione, incuranti delle continue segnalazioni trasmesse dal capo servizio e nonostante i compiti di vigilanza a loro demandati, non si erano mai attivati per porre fine alla situazione irregolare.
Allo scopo di recuperare quanto indebitamente percepito dall’impiegato, sono state calcolate le retribuzioni e gli oneri previdenziali e contributivi erogati, con conseguente segnalazione di danno erariale alla Procura Regionale della Corte dei Conti sia del responsabile che degli altri tre soggetti in concorso per un importo di oltre 64mila euro. Nei confronti degli indagati, il dipendente Giovanni Mascia, l’ex assessore Roberto Iraci, l’ex segretario generale Roberto Ribaudo e l’ex dirigente del settore urbanistica Elisabetta Bartolone, il Sostituto Procuratore Federica Paiola ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio. I reati contestati sono la truffa aggravata e continuata ai danni dell’ente locale per il dipendente e l’abuso d’ufficio in concorso per gli tre altri soggetti.