Sant’Agata, lungomare crollato; scontro sulla proprietà della strada per definire gli interventi

197
il luogo del crollo a Sant'Agata

SANT’AGATA MILITELLO – Il sindaco di Sant’Agata Militello, Carmelo Sottile, prova a mettere ordine nella complicata vicenda legata al crollo di un ampio tratto (avvenuto nell’ottobre del 2014) della banchina che delimita il lungomare nella strada n°162 – ovvero conosciuta come viale Regione Siciliana – intanto definendone la proprietà, ergo, i relativi enti che dovranno effettuare gli interventi che non sono più procrastinabili. “Al di là del fatto che la Strada Provinciale n. 162 sia o meno una strada di proprietà della Città Metropolitana di Messina (già Provincia Regionale di Messina) o che qualcuno voglia speculare politicamente sopra la stessa, si tratta di un’arteria molto frequentata e realizzata anni fa con fondi regionali dall’Ammistrazione Provinciale di Messina; importante oltre per la viabilità perché è il cuore nevralgico del centro abitato del comune di Sant’Agata”, scrive il sindaco Sottile. Era stato l’assessore ai lavori pubblici Giuseppe Puleo, nel corso dell’ultimo consiglio comunale, dare notizia della copertura con i fondi ex Anas dei 2,2 milioni di euro necessari per la ricostruzione del muro di sostegno crollato due anni fa; era stato anche individuato l’aspetto legato all’ente proprietario della strada (se il comune di Sant’Agata o Città Metropolitana di Messina) che avrebbe titolo a programmare l’intervento ed a richiedere il relativo finanziamento. Il nuovo “casus” politico, infatti, ruoterebbe attorno alla vigente normativa secondo la quale si definiscono “comunali” quei tratti di strada che attraversano i centri urbani entro il cui perimetro risiede una popolazione superiore ai 10 mila abitanti; pare che il comune santagatese abbia inviato alla Regione Siciliana e alla Città Metropolitana di Messina, la documentazione attestante che gli abitanti del centro urbano sono in numero di poco superiore alle 9.500 unità come confermata dallo stesso Sottile nel corso della Conferenza dei Capigruppo dello scorso 4 ottobre; questo consentirebbe di classificare la strada come “provinciale”. Gli uffici comunali, però, avrebbero proceduto ad una ulteriore verifica conclusasi con la revoca della precedente comunicazione sul numero di cittadini che, quindi, potrebbe essere oltre le diecimila unità. Se ciò fosse confermato, si rischierebbe un’ulteriore riclassificazione del tratto stradale in questione da “provinciale” a “comunale”, cambiando gli scenari della titolarità dell’ente chiamato ad effettuare gli interventi. L’ex Provincia Regionale di Messina, dopo il crollo del 2014, aveva provveduto a redigere il progetto “esecutivo” dei lavori, indispensabile per il finanziamento e l’avvio dei lavori. “Al danneggiamento del muro di sostegno e della strada provinciale 162 – che rappresenta il primo livello dei possibili danni che colpirà tutto il centro abitato di Sant’Agata se non si prenderanno adeguati rimedi – prosegue il primo cittadino, “hanno contribuito diversi fattori tra cui primo, in passato, il non riuscito lavoro di ripascimento del litorale ad opera della Provincia Regionale di Messina con conseguente aggravamento del fenomeno erosivo della costa santagatese; secondo fattore, i lavori non iniziati di completamento del porto e, ancora prima, la mancanza di un vero studio di progettazione che tenesse conto delle correnti e dei fondali marini”. Domani, intanto, è previsto l’aggiornamento dei lavori della Conferenza dei Capigruppo, in cui con ogni probabilità saranno chiariti i contorni della questione, anche con riferimento al provvedimento formale di approvazione del progetto esecutivo della ex Provincia di Messina.
Non certo un intervento tampone di rifacimento del muro rotto potrà essere la soluzione ad un grave dissesto idrogeologico che necessita di un più ampio intervento di ripascimento e di difesa di tutto litorale che già prima della realizzazione del molo di sotto flutto era stato previsto e mai effettuato. Tantomeno 100 o 500 abitanti in più o in meno nel centro abitato perimetrato nel 2007 sono il problema del rifacimento del muro di una strada che a tuttora è una strada provinciale”, aggiunge il sindaco nella nota di allarme diramata a tutti gli enti interessati da questa delicata vicenda che non è limitata alla sola realizzazione del muro di sostegno alla strada, bensì ad un più ampio intervento di protezione di tutto il litorale santagatese.