CAPO D’ORLANDO – A voler vedere il famoso bicchiere sempre mezzo pieno la missione impossibile di Mestre contro Venezia restituisce a Di Carlo, coach della coraggiosa Betaland, ancora più convinzione sulla bontà e sulla profondità del roster a disposizione, ricco di incognite ma anche di talento che solo la dea bendata finora ha penalizzato. Infatti se al debutto casalingo contro la corazzata campione d’Italia di Milano la compagine orlandina era riuscita a comandare per 35’ pur rinunciando all’infortunato cecchino Diener, out dopo 3 per un risentimento muscolare alla coscia destra che non dovrebbe impedirgli il rientro nella terza giornata, arrendendosi di fatto alle scarpette rosse dopo il canestro del 61-60 firmato Laquintana, nella tana di un’altra big come Venezia i paladini si sono consegnati all’avversario dopo aver messo la testa avanti ad inizio ripresa sul 41-40 con il canestro del redivivo Perl, mollando fisiologicamente dopo una grande resistenza avendo fuori per acciacchi vari oltre a Mandrake, il playmaker titolare Fitipaldo, il pivot di ruolo Delas e come ciliegina anche quello di riserva Nicevic, capitano. “Proprio per questo comincio facendo i complimenti ai miei ragazzi per come hanno cercato di dare il massimo in una situazione di estrema difficoltà – commenta amaro ma soddisfatto Di Carlo -. Venivamo da una settimana complicata in cui non ci siamo potuti allenare bene senza Fitipaldo, Delas, Diener e Nicevic. Mi piace sottolineare la partita di Archie che ha fatto una partita di grande cuore e Zoltan Perl, che ci ha dato veramente tanto non soltanto sotto il profilo realizzativo, ma anche e soprattutto dal punto di vista dell’energia in campo. I complimenti a Venezia sono però doverosi perché anche se noi abbiamo provato a fare il possibile, il loro arsenale era davvero difficile da arginare. Complimenti alla squadra avversaria dunque e a coach De Raffaele. Ma chi è andato in campo ha dimostrato il meglio possibile e a tratti siamo riusciti a limitare i danni. Ci portiamo di positivo tante piccole cose che ci serviranno utili lungo tutto il campionato a cominciare dalla prossima gara: la tenacia di tenere testa a Venezia, che ha roster e talento almeno da prime quattro della Lega, la bontà degli atteggiamenti dei miei ragazzi in campo che hanno giocato una gara di sacrificio pur sapendo le difficoltà. Bisogna continuare a pedalare forte, allenandosi duramente in palestra, ancora più convinti di quanto è buono quello che stiamo facendo quest’anno. Contro Torino bisognerà essere ancora più uniti perché in qualsiasi modo dobbiamo conquistare la prima vittoria in campionato”. E da oggi pomeriggio, probabilmente senza lo stesso coach, a letto con l’influenza, testa e gambe al posticipo di lunedi 17 con diretta su Sky Sport 2, con un Perl rigenerato e l’esigenza di avere sia pure non al top anche gli altri 4. Onore, però, in particolare al talento locale Giorgio Galipò, 15’ sul parquet con personalità come regista di riserva a 17 anni non ancora compiuti (li festeggerà il 30 novembre), nel suo vero debutto in A dopo una piccola passerella casalinga nella scorsa stagione. Contro Torino un posto nei 12 è nuovamente garantito anche se Galipò si divide con la Nuova Agatirno, società satellite dell’Orlandina che milita in C Silver e che appena 24 ore prima di Venezia lo aveva visto in campo al PalaValenti di Capo d’Orlando nella prima storica stracittadina persa contro la favorita Costa d’Orlando.