Torrenova, Cefalù e Messina: l’Mgl fa il punto dopo gli incontri sui precari

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Dopo Torrenova, Cefalù, Messina e, giovedì, Agrigento. Non si ferma l’attività dei precari adeerenti al Movimento Giovani Lavoratori che negli incontri organizzati da sindaci e deputati, illustrano le istanze dei contrattisti siciliani impegnati nella battaglia della stabilizzazione. “Consolidare la spesa, le posizioni giuridiche ed economiche del personale contrattualizzato a tempo determinato, non considerando queste, nuove assunzioni, ai fini delle procedure di stabilizzazione per la specifica natura dei rapporti di lavoro in essere – affermano i responsabili Mgl Massimo Bontempo, Giuseppe Cardenia e Giuseppe Serio Leggio – sono punti fermi e inderogabili a cui ancorare ogni possibile ragionamento in termini di prospettiva occupazionale a tutela e salvaguardia delle professionalità e competenze da questi maturate in ventotto anni di precariato, ma anche a garanzia degli enti stessi presso cui questi prestano servizio, che diversamente si vedrebbero privati di unità professionalmente formate e funzionali alla macchina amministrativa”. “L’analisi più appropriata è stata fatta in seno alla Commissione affari istituzionali convocata congiuntamente a quella del Lavoro lo scorso 28 settembre dietro formale richiesta inoltrata ai Presidenti Cascio e Greco da questa segreteria MGL Regione e Autonomie Locali, l’ipotesi Resais non può essere l’unica soluzione possibile alla problematica precariato, tanto meno può esserla così come oggi prospettata. “Deportare” forzatamente in un contenitore 15.000 lavoratori dipendenti a cui domani le pubbliche amministrazioni possono, non esiste oggi un obbligo di legge,  attingere e prendere in prestito del personale che risulta poco appetibile per le limitazioni a cui questo è assoggettato, è impensabile. Di fatto, così come ipotizzato, se il rapporto a tempo indeterminato viene a instaurarsi con la società o agenzia ci troveremmo di fronte a del lavoro somministrato quindi non funzionale all’ente se non per categorie a basso profilo professionale. Le categorie C e D non avrebbero titolarità di firma, di conseguenza per quali ragioni un amministrazione dovrebbe avanzare richiesta di un istruttore, di un vigile urbano o altro se questo non può esercitare al meglio le proprie competenze?”. “Non può esserci soluzione se non attraverso una presa di coscienza e una conoscenza della problematica e la rivendicazione unitaria di una norma speciale alla Presidenza del Consiglio avanzata da tutte le forze politiche e istituzionali in rappresentanza della Sicilia e dei siciliani – proseguono i rappresentati Mgl. A supporto di una norma speciale da chiedere al Governo nazionale per la Regione Siciliana, oltre alla specificità dei rapporti di lavoro a tempo determinato data dal numero di anni di servizio prestato senza soluzione di continuità, vengono in nostro aiuto i dati riscontrati dallo studio dell’IFEL presso il Ministero dell’Economia sulla consistenza delle dotazioni organiche e sul personale al 31 dicembre 2015, da cui emerge che la nostra regione, a differenza di quanto si sostiene, presenta la più bassa percentuale di copertura delle dotazioni organiche delle amministrazioni comunali rispetto al resto delle regioni italiane, quantificando in 17.000 unità la disponibilità di posti con rapporto full-time e le dichiarazioni rese dallo stesso assessore al Bilancio Baccei, che sostiene che la storicizzazione della spesa non è più un problema, azzardando anche l’ipotesi di essere nelle condizioni di integrare i 200 milioni necessari oggi a regime con altre somme quantificabili in altri 40 milioni, rappresenta la necessita che la politica si riappropri degli spazi ceduti ai tecnici. In ultima analisi, ci preme sottolineare che sempre più la categoria comincia a prendere coscienza del problema ed è pronta a farsi valere in tutte le sedi istituzionali,  prove ne sono state le assemblee in cui numerose e partecipate, consapevole che dall’altra parte l’interlocutore nutre anche altri interessi, ossia quelli motivati da una campagna elettorale alle porte. Questo non deve limitarci a presenziare anzi bisogna far capire che il tempo in cui si credeva alle  favole è tramontato”.