Crolla la produzione di olio: -40% in Sicilia

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“Crollo del 38% della produzione di olio di oliva in Italia che scende ad appena 298 milioni di chili, un valore vicino ai minimi storici di sempre, con effetti inevitabili sui prezzi”. E’ quanto afferma la Coldiretti in base ai dati Ismea/Unaprol presentati alla Giornata nazionale dell’extravergine italiano a Firenze.
Le previsioni classificano l’Italia come secondo produttore mondiale nel 2016/17 e indicano che la Puglia si conferma la principale regione di produzione nonostante il calo, seconda la Calabria (dove il calo è inferiore alla media nazionale), seguita dalla Sicilia. Complessivamente nel Mezzogiorno si stima un calo produttivo del 39%, al nord del 10, al centro del 29%, con la Toscana in linea con questa riduzione.
In Sicilia è previsto un calo del 40% della produzione di olio.
“Ce l’aspettavamo – spiega Alessandro Chiarelli, presidente di Coldiretti Sicilia – buona parte delle nostre coltivazioni sono di tipo tradizionale e non intensivo e la produzione alterna un anno di ottimi raccolti e uno di magra. In più le condizioni meteo della scorsa primavera hanno inciso sulla fioritura. In più lo scorso anno abbiamo avuto una produzione eccezionale così il calo di questa annata risulta ancora più evidente”.”E’ chiaro – continua – che il forte calo indica che i sistemi di produzione in Sicilia vanno modernizzati e in questo il nuovo piano Piano di Sviluppo Rurale con fondi europei potrà favorire la realizzazione di impianti di nuova generazione, metodi di irrigazione moderni, sviluppo della raccolta meccanizzata. Così si eviterà la forte oscillazione dei redditi dei produttori da un anno all’altro”. “Il prezzo negli scaffali dei supermercati dovrebbe aumentare di diversi euro – conferma Chiarelli – se ciò non avverrà significa che di italiano ci sarà solo il tappo e la bottiglia. In un momento di calo di produzione ancora di più si deve agire sulla salvaguardia del prodotto italiano e sulla lotta alle truffe che rimane il punto centrale per far crescere il settore. Non dimentichiamo che la carenza di olio di oliva nel mondo si avverte di più anche perchè è cresciuto il suo consumo in tutti i Paesi grazie proprio al made in Italy ma anche a nutrizionisti e alimentaristi che hanno scoperto la bontà del prodottto per la salute”.