Galipò, Oriti e Ioppolo protagonisti alla maratona di Berlino

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Missione compiuta per i tre portacolori della Podistica Orlandina in viaggio di piacere e di fatica alla Maratona di Berlino, una delle più belle e prestigiose del mondo. Antonio Galipò, Antonio Oriti e Carmelo Ioppolo, infatti, hanno completato con ottimi risultati i 42 km del percorso. “Io l’ho completata bene in 3:27 e spiccioli – conferma Galipò, ormai un veterano della maratona – ed ho quasi battuto, bastavano pochi secondi inGa meno, il mio record di Roma. E’ stata una giornata bellissima e confermo che il percorso è favoloso e scorrevole. Sono contento perché a differenza di quella di San Pietroburgo, dove c’era caldissimo, sono arrivato freschissimo e gli ultimi chilometri li ho fatti pure in crescendo, più veloci dei primi”. Soddisfatti anche gli altri due con Ioppolo al settimo cielo poichè era alla prima esperienza sui 42 km ed Oriti appena alla seconda partecipazione alla gara più lunga e non era al top per un infortunio. Per il terzetto di orlandini un successo su tutta la linea mentre quello vero è andato ad uno strepitoso Kenenisa Bekele, alla sua seconda vittoria in carriera su questa distanza dopo Parigi nel 2014, che negli ultimi chilometri riprende un altrettando straordinario Wilson Kipsang per involarsi sotto la Porta di Brandeburgo su ritmi ben al di sotto dei 2’50” al chilometro e chiudere in 2h03’03” vale a dire seconda prestazione di sempre sulla distanza dietro solo al 2h02’57” di Dennis Kimetto. Kipsang chiude in 2h03’13”, record personale al di sotto del suo record del mondo del 2013, con Evans Chebet terzo (2h05’31”). Tra le donne assolo di Aberu Kebede che fa la differenza nella seconda parte di gara e vince a Berlino per la terza volta in carriera con il crono di 2h20’45” davanti alle connazionali Bihrane Dibaba (2h23’58”) e Ruti Aga (2h4’41”). Tornando agli alfieri della Podistica la chiosa è per il dottor Galipò. “Vorrei sottolineare che adesso tornerò come sempre coscientemente al mio lavoro, il giramondo o quasi lo faccio solo quando non ho impegni com la mia professione”. E non avevamo dubbi in proposito.