L’Europa stanga la Sicilia: multa da 185 milioni per depuratori e rifiuti

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A tirarla troppo la corda si è spezzata e la stangata è di quelle che fanno male. L’Unione Europea ha condannato l’Italia a una multa da oltre 470 milioni di euro all’anno perché non a norma con le procedure di depurazione delle acque. Di questa cifra, quasi la metà, ben 185 milioni riguardano la Sicilia. Come prevede la Finanziaria Nazionale, lo Stato si rivarrà sulla Sicilia sottraendo queste somme dai trasferimenti dei fondi europei.
L’assessore Vania Contrafatto tenta di metterci una pezza e annuncia l’avvio delle gare di tutti i 40 appalti per i depuratori siciliani, bloccati da un decennio. Ma il danno per il 2016 è già fatto. L’obiettivo è evitare di perdere 185 milioni anche nel 2017. Ma le cattive notizie da Bruxelles non si fermano qui. L’Unione europea ha condannato dodici Comuni siciliani a una multa da 40 milioni di euro per discariche abusive. Si tratta dei siti di San Filippo del Mela, Cammarata, Racalmuto, Siculiana, Leonforte, Augusta, Paternò, Monreale, Mistretta, Cerda e Priolo Gargallo.
Comuni che, ovviamente, non hanno soldi per pagare la multa e chiedono aiuto alla Regione. Ma da Palermo alzano le spalle: “Non possiamo pagare noi la sanzione al posto dei Comuni — afferma l’assessore Contrafatto — al massimo, come abbiamo previsto nel Patto per la Sicilia, possiamo dare risorse per garantire le bonifiche ».