“Non c’è nessun piano sanitario”, ma i tagli sono nelle carte inviate a Roma

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“Non esiste attualmente alcun piano di rete approvato, né dalla giunta né dall’assessore e che, le ipotesi circolate in questi giorni, sono proiezioni tecniche derivanti dall’applicazione del decreto Balduzzi”. Le parole del governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, al termine del vertice di maggioranza “per affrontare le problematiche relative alla bozza di piano della rete sanitaria siciliana” tendono a rassicurare gli alleati e rabbonire i comuni già pronti alla rivolta. Durante l’incontro, alla presenza dell’assessore alla Salute Baldo Gucciardi, i segretari e i capigruppo all’Ars di Pd, Udc, Ncd, Pdr e Sicilia democratica, il governo ha ribadito che “non esiste alcun piano di rete definito e la bozza è soltanto una base di discussione che dovrà essere migliorata con l’apporto delle comunità locali”.
In verità, secondo quanto riporta Live Sicilia, il piano esiste, anche se non è stato ancora deliberato dalla giunta. La documentazione è stata trasmessa nei mesi scorsi dall’assessorato al Ministero della Salute ed esaminate dai tecnici romani. Secondo queste carte, i tagli previsti interesserebbero tutte le Asp siciliane, ad eccezione di quella di Trapani. Per quanto riguarda Messina, gli ospedali della Provincia perderebbero 60 posti letto. Il più penalizzato sarà l’ospedale Papardo Vullo. Lì si prevede una diminuzione di 161 posti letto, e la scomparsa di alcuni reparti come la Oncoematologia, la chirurgia plastica e soprattutto la riabilitazione (31 posti letto in meno). Tagli anche al Policlinico di Messina guidato da Marco Restuccia: saranno 40 i posti letto in meno, con la scomparsa del reparto di cardiologia con emodinamica. Scendono anche i posti letto nel presidio di base di Patti (18 in meno), e negli ospedali riuniti Milazzo-Barcellona (12 posti letto in meno a Milazzo, 19 in meno a Barcellona Pozzo di gotto). Venti posti letto in meno invece nell’ospedale di base di Taormina. Crescono i posti letto invece a Sant’Agata di Militello, Mistretta e Lipari.
La bozza del decreto era contenuta nel “Documento metodologico per la riorganizzazione del sistema di rete dell’emergenza urgenza della Regione siciliana” inviato a luglio al Ministero.