La mappa del rischio sismico, ma poche Regioni l’hanno recepita

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Esiste in Italia una dettagliata mappa del rischio sismico, realizzata dall’Ingv e pubblicata nel 2006 sulla Gazzetta Ufficiale. Un documento importante, elaborato dopo il sisma del 2002 in Molise che provocò il crollo di una scuola e la morte di 27 bambini.
La Carta della pericolosità sismica si basa sull’accelerazione massima del suolo prevista conseguente alle onde sismiche in suoli omogenei rigidi entro una profondità di 30 metri. L’Italia è stata suddivisa in quattro zone di pericolosità. La provincia di Messina viene classificata nella terza fascia, come zona a “pericolosità elevata”. Il documento redatto dall’Ingv e recepito dalla Protezione Civile è un uno strumento importante nell’ottica della prevenzione. Le Regioni sono state obbligate a recepire la mappa riclassificando il proprio territorio, passaggio che però non è ancora avvenuto in maniera completa. Dal 2015 è in corso la redazione una nuova mappa che sarà presentata nei primi mesi dell’anno prossimo e che integrerà i dati raccolti nel decennio. Non si discosterà molto dall’attuale, ma sarà utile a valutare meglio la pericolosità.