L’Orlandina basket senza fretta sul mercato a caccia dei due tasselli mancanti

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CAPO D’ORLANDO La settimana che si è aperta potrebbe essere decisiva per capire chi saranno gli ultimi due tasselli che mancano nel mosaico della Betaland, ufficialmente ammessa alla sua sesta stagione di serie A dal Consiglio Federale nella riunione di sabato che ha deliberato la scontata composizione dell’annata 2016-17, escludendo clamorosamente dalla A2 una piazza come Roma. “Non abbiamo fretta poichè le ultime due pedine determineranno il nostro destino”, commenta il giovane ds Giuseppe Sindoni, a 360° per trovare il pivot e l’ala piccola che andranno a completare un roster comunque già di buon livello sia pure con le solite scommesse da vincere per centrare la sesta salvezza come ci conviene ad un club che può investire uno dei budget più bassi dell’intera Lega. Lo è il nuovo playmaker, Bruno Fitipaldo Rodriguez, capitano della nazionale uruguaiana, 25 anni ed al debutto europeo dopo una buona carriera in Argentina, passaporto italiano ma tesserabile nel quartetto del vecchio continente (3 Usa e 5 italiani tra cui il suo vice Tommaso Laquintana, la formula scelta dalla società) che comprende anche i riconfermati Zoltan Perl, ungherese, e Vojislav Stojanovic, altro azzardo poichè a soli 19 anni (è attualmente impegnato con la Serbia agli europei under 20), dopo un’annata altalenante anche causa infortuni, è destinato ad occupare lo spot di numero 3 dello starting five sperando che il fisico lo sorregga ed il talento pure visto che sul carattere nessuno ha dubbi. Altra scommessa, ma solo sulla tenuta fisica, è il cavallo di ritorno Drake Diener, 35enne guardia Usa titolare esplosa a Capo d’Orlando nel 2007 e voglioso di chiudere degnamente una brillante carriera tenendo il peso della leadership del team visto che Gianluca Basile è irremovibile sulla sua scelta di ritirarsi, mentre si attende il quarto si di fila per il 40enne capitano Sandro Nicevic, destinato ad essere il primo cambio dei lunghi. Come ala forte c’è il secondo statunitense e secondo gradito ritorno, Dominique Archie, 28 anni, ex Ostenda, con il lungagnone 25enne Antonio Iannuzzi, ex Omegna, come riserva. All’appello come detto mancano due pedine ma il club non ha mai provato a prendere l’ex Sassari Kenneth Kadji neè l’ex Agrigento Scott Eatherthon, mentre Berggren e Knowles jr sono piste percorribili ma assolutamente senza frenesia. Sul piano tecnico al riconfermato coach Gennaro Di Carlo si è appena affiancato l’esperto Flavio Fioretti, ex assistente a Reggio Emilia e Cantù, una garanzia insieme all’ormai veterano David Sussi, con lo spagnolo Jorge Silva Suarez quarto uomo oltre che responsabile del vivaio. Nuovo il preparatore atletico con avvicendamento tra trapanesi per l’arrivo di Salvatore Poma al posto di Walter Allotta, mentre non cambieranno il fisioterapista Biagio Di Giorgio ed il massaggiatore Abele Ferrarini, terzetto che da fine agosto sarà al lavoro nel ritiro di Tripi e poi in sede per gettare le basi ad una nuova esaltante stagione, con l’obiettivo minimo il miglioramento della 13^ posizione ottenuta nell’ultimo campionato anche se la concorrenza è sempre più agguerrita ed il 15° posto ad evitare l’unica retrocessione sarebbe comunque un successo per la regina di Sicilia ogni tempo. A meno che i due tasselli mancanti non siano dei crack. Le concorrenti saranno Olimpia Milano, Pallacanestro Reggiana, Scandone Avellino, Reyer Venezia, Guerino Vanoli Basket, Pistoia Basket 2000, Dinamo Sassari, Aquila Basket Trento, Pallacanestro Varese, New Basket Brindisi, Pallacanestro Cantù, Victoria Libertas Pesaro, Orlandina Basket, Basket Juvecaserta, Auxilium Pallacanestro Torino e la matricola Basket Brescia Leonessa, unica neopromossa che prende il posto della retrocessa Virtus Bologna. Ma La serie A sembra indirizzata al ritorno alle 18 squadre a partire dalla stagione 2018-19. La volontà della FIP di assecondare le pressanti richieste di LNP, che chiede ormai da due stagioni il passaggio da una a due promozioni dalla A2, spinge i club professionistici ad aumentare il numero delle partecipanti al massimo campionato per diluire le due retrocessioni necessarie. La modifica del format sarebbe stabilita nell’ambito della nuova convenzione che la FIP dovrà concordare con la Lega Basket alla scadenza di quella in vigore fino al 30 giugno 2017. La stagione del cambiamento dovrebbe essere la 2017-18, prevedendo tre promozioni dall’A2 e una retrocessione nel primo campionato dilettantistico per salire dal 2018-19 a 18 squadre con due promozioni e due retrocessioni, formula già adottata con continuità dal 2002-03 al 2007-08. Resta il dubbio di come incastrare una regoular season da 34 partite, e il successivo tabellone playoff che attualmente prevede 5 partite per i quarti e 7 per semifinali e finali, nell’ambito di un calendario che dal 2017-18 dovrà prevedere pause a novembre e febbraio per l’attività delle Nazionali.