Tindari, master universitari su scavi e analisi dei reperti

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TINDARI – Nell’ambito del master in “conservazione, restauro e valorizzazione del patrimonio geo-archeologico e geo-architettonico”, in questi giorni, Maria Teresa Carabetta, Rita Crimi, Valeria Pomara ed Ernesto Bellomo stanno effettuando un primo stage presso il sito archeologico greco-romano di Tindari. Nell’occasione viene svolta un‘attività di scavo, di tipo full immersion, sotto la guida da Rosina Leone, docente di archeologia classica dell’università degli studi di Torino e responsabile di una campagna di scavo triennale avviata il 20 giugno 2016 con un team di studenti della stessa università piemontese. Un secondo stage, correlato alla fase di ricerca sui materiali lapidei usati nel sito, sarà invece guidato della Gabriella Tigano, della Soprintendenza di Messina, e da Antonia Messina, docente ordinario di petrologia presso l’Ateneo di Messina e direttore del master. Progettato dalle università di Messina (dipartimento di scienze matematiche e informatiche, scienze fisiche e scienze della terra) e di Reggio Calabria (dipartimento patrimonio, architettura e urbanistica), con il partenariato, tra altri, delle Soprintendenze per i Beni Culturali e Ambientali di Messina e di Reggio Calabria, il progetto mette in condivisione le conoscenze specialistiche relative al restauro conservativo e alla valorizzazione dei beni archeologici e architettonici, utilizzando case-studies del territorio calabro-siciliano, un unicum nel Mediterraneo, lustro e vanto di un’articolata storia geologica e umana. Gli studi del corso, oltre ad esaminare monumenti di età da gotico-normanna ed umbertina, sono finalizzati: all’enucleazione e caratterizzazione dei materiali lapidei di provenienza del territorio, al riconoscimento delle loro specifiche formazioni geologiche e delle cave di origine, alla documentazione della loro lavorazione, dell’uso, della messa in posto e lo stato di conservazione. I siti archeologici scelti come sede per gli approfonditi laboratori in campo, gli stage e le attività di ricerca scientifica, sono stati quelli di Tindari, in Sicilia e del “Naniglio” in Calabria.