REDAZIONE – Castroreale Jazz diventa quest’anno “Castroreale Milazzo Jazz Festival”. Quattro date per un cartellone che propone solo artisti internazionali di grande pregio. A Castroreale sabato 23 luglio con Alfredo Rodríguez Trio e sabato 30 con Sarah Jane Morris & Tony Remy. A Milazzo domenica 31 luglio con Volcan Trio e venerdì 5 agosto con Sarah McKenzie Quartet.
Si parte nel modo consueto, nella splendida cornice di Piazza Peculio a Castroreale, sabato 23 luglio alle 21.45 con il trio cubano formato dallo strepitoso pianista Alfredo Rodriguez, accompagnato da Michael Olivera alla batteria e Reinier Elizarde al contrabasso. Si prosegue sabato 30, sempre a Castroreale, con Sarah Jane Morris & Tony Remy. Lei una delle vocalist più raffinate della scena internazionale capace di accostarsi con estrema disinvoltura ai ritmi jazz, blues, pop-rock.
Domenica 31 luglio, il festival si sposta nel suggestivo scenario del Castello di Milazzo per ospitare il Volcan Trio: Gonzalo Rubalcaba al piano, Horacio “El Negro” Hernandez alla batteria, Armando Gola al basso. Tre grandi jazzisti capaci di travolgere il pubblico con un flusso di note che arriva potente e inarrestabile come una colata lavica. Artisti di grande esperienza internazionale, su tutti brilla la presenza raffinata di Rubalcaba che già da adolescente suonava con Charlie Haden Paul Motian, Joe Lovano e Al Di Meola.
Il festival si chiude venerdì 5 agosto con Sarah McKenzie Quartet: Alex Freiman, chitarra, Pierre Boussague, contrabasso, Marco Valeri, batteria e Sarah McKenzie, pianoforte e voce.
Quest’anno, inoltre, il festival si arricchisce del frizzante intervento della street band pugliese “Conturband” che il 29 luglio a Castroreale e il 30 a Milazzo ricreerà il clima della festa per le vie cittadine.
“Un evento importante – afferma l’assessore Salvo Presti -. I due territori si incontrano a metà stra-da, nella terra di mezzo della collaborazione, della ricerca di comuni sinergie, di visoni nuove e orizzonti inesplorati. Castroreale Jazz che oltrepassa il suo confine territoriale è l’emblema dei tempi, della necessità di connettere i punti, di costruire una tela a trama sempre più fitta per non disperdere risorse, per non lasciare vuoti, per innovare e farsi promotore dell’offerta culturale del territorio”.