Strutture riabilitative dell’Asp: “Se prosegue lo stallo, ricorreremo al giudice del lavoro!”

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Non si hanno notizie del servizio di gestione sociale delle strutture abitativo–riabilitativo che l’Azienda Sanitaria Provinciale ha aggiudicato tramite di gara di appalto alla “Opus Residential” che sarebbe dovuta subentrare alle cooperative uscenti lo scorso 1 luglio 2016. A denunciare lo stallo del servizio è la Cisl Funzione Pubblica attraverso il suo segretario provinciale, Calogero Emanuele. «Non sappiamo quali sono le reali intenzioni della nuova società; sappiamo che l’Asp ha intimato alla società aggiudicataria di produrre la documentazione necessaria per la stipula del contratto ed anche l’avvio delle attività previste entro il 30 luglio prossimo. Ma solo questo». Ad aggravare la preoccupazione è il nodo irrisolto del passaggio dei lavoratori che sino ad oggi hanno assicurato il servizio e che, come previsto dal capitolato di appalto e dal contratto collettivo nazionale di lavoro, hanno diritto al passaggio senza soluzione di continuità. La Cisl Funzione Pubblica ha più volte richiesto un incontro alla “Opus Residential” per definire criteri e modalità di passaggio dei lavoratori ma la società purtroppo ha ignorato ogni richiesta, in spregio ad ogni relazione sindacale e addirittura pensando di precedere al reclutamento di personale senza conoscerne i criteri, tempi e modalità.
«Riteniamo anche singolare il comportamento della Opus quando chiede copia dei documenti necessari per l’assunzione alle cooperative uscenti, sapendo che si tratta di documenti che rientrano nella sfera della privacy e quindi gli unici titolati a produrne copia sono solo gli interessati lavoratori», continua Emanuele.
Il perdurare di tale stato di cose porterà al Cisl Funzione Pubblica ad invocare l’intervento del giudice del lavoro per dichiarare il comportamento antisindacale posto in essere dalla Opus.
«Riteniamo – sottolinea il segretario provinciale della Cisl Fp – che l’Asp debba assumere le necessarie determinazioni di competenza anche in merito al mancato subentro nel servizio se non addirittura procedere alla cautelativa sospensione di aggiudicazione a causa dei ricorsi presentati al Tar Catania in merito alle ipotetiche irregolarità di gara che si sarebbero perpetrate».
Su questo servizio la Cisl ha giudicato negativamente la rimodulazione voluta dell’Asp convinta che un servizio strategico e delicato rivolto ad una particolare utenza non può permettersi di subire la riduzione della forza lavoro e quindi un ridimensionamento del servizio al solo fine di razionalizzare e risparmiare risorse.
«Non credo – conclude Emanuele – che i risparmi devono essere operati a discapito della salute e dell’assistenza, l’Asp deve riconsiderare tali decisioni riportando il servizio a quegli standard necessari ed indispensabili a garantire la migliore assistenza».