Città metropolitana di Messina, Mancuso “auspicabile rappresentatività aree interne ed elezione diretta sindaco”

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Bruno Mancuso

REDAZIONE –
Sarebbe logico completare gli organi di gestione della Città metropolitana di Messina con un Consiglio Metropolitano (sindaci e consiglieri comunali) che abbia una rappresentanza espressione delle varie realtà comprensoriali, con particolare attenzione ai comuni delle aree interne”. Lo ribadisce il Senatore Bruno Mancuso (Ap) che torna sull’argomento della governance del nuovo ente di area vasta. Le affermazioni di Mancuso prendono spunto da una semplice analisi, ossia che il territorio dei 107 comuni dell’area provinciale è molto più vasto di quello della città di Messina, e che la popolazione, su un totale di 670.000 abitanti circa per tutta la provincia, è suddivisa in 230.000 (ultima rilevazione) a Messina Città e 440.000 in tutti gli altri comuni. “Sono stato sempre convinto – sottolinea Mancuso – che far coincidere la Città Metropolitana di Messina con tutto il territorio provinciale sia stata una forzatura, e che sarebbe stato più opportuno individuare un’area metropolitana più circoscritta e più coesa, lasciando ad altre realtà territoriali omogenee (quale l’area dei Nebrodi) la possibilità di una autonomia gestionale”.

Il Consiglio metropolitano, che sarà in carica per poco tempo dato che la sua durata è stata legata incomprensibilmente al rinnovo del consiglio comunale della città capoluogo, dovrà adottare lo Statuto del nuovo ente, che dovrebbe prevedere l’elezione diretta del Sindaco metropolitano da parte dei cittadini, che così diventerà veramente il sindaco di tutto il territorio. “Una norma” – ricorda Mancuso – “prevista dalla stessa legge regionale, che la subordina però, in maniera assurda, all’articolazione del territorio di Messina in più comuni, ponendo Messina sullo stesso piano di Roma e Milano, che, come è noto, hanno milioni di abitanti. Sono convinto che sulla base della sperimentazione sul campo della legge, ci si renderà conto responsabilmente della necessità di apportare gli opportuni correttivi, nell’esclusivo interesse dei territori e dei cittadini che in essi vivono ed operano”.