Capo d’Orlando, lettera aperta a Lorena; le parole della compagna di liceo

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Ciao Lorena,
in momenti come questi non si sa mai cosa dire. Sono delle cose che non pensi possano mai succedere alle persone a cui vuoi bene e invece purtroppo è accaduto a te. Quando l’ho saputo non volevo crederci, ho pure provato a chiamarti nella speranza di una tua risposta, ma niente ovviamente. Ieri non ho fatto altro che pensare a te e a quello che stai passando. Non sono riuscita a dire nulla, ma oggi voglio scriverti per farti sentire che ci sono per te e che prego affinché tu guarisca. Sono furiosa con l’uomo che ti ha fatto questo ancora di più quando ho saputo che era ubriaco e che andava a velocità elevata, a persone del genere non dovrebbero permettere nemmeno di salire sull’auto. Non te ne puoi andare, sei troppo importante per me e anche per tante altre persone, sono tutti molto preoccupati e non vedono l’ora di riabbracciarti.
Noi ci conosciamo da nove anni ormai, dal primo giorno di scuola superiore. Siamo state compagne di banco per quattro anni, lo ricordo come se fosse ieri. Ne abbiamo fatte di tutti i colori! Se non fosse stato per te gli anni delle superiori sarebbero stati terribili, sei stata l’unica in quel periodo che mi ha rivolto la parola, solo grazie a te infatti non ho passato cinque anni sola. Da allora non abbiamo mai smesso di essere amiche, anche se non ci vediamo spesso ci sentiamo quasi tutti i giorni. Tu sei una ragazza molto generosa, altruista, solare, che ride sempre, anche se non ti mancano i momenti di tristezza e questo io lo so bene. Purtroppo sei una ragazza molto sensibile che per qualunque cosa sta male, ma sei anche forte infatti ti sei sempre ripresa da tutto. Poi tu sei l’unica mia amica a cui dico tutto senza aver paura di essere giudicata, a cui posso esprimere i miei pensieri, anche le critiche, sei molto aperta e accetti tutto quello che ti si dice, anche se a volte sei molto testarda e ti impunti sulle cose, anche se ti fanno soffrire. Non voglio dire che sei perfetta, perchè lo si dice solo di chi è morto, e tu non lo sei;avevi i tuoi difetti come il vizio di fumare che non sono riuscita a farti levare o l’ossessione per il cibo e per l’attività fisica. Lori tu mi hai promesso che quando avresti finito gli esami ci saremmo riviste e quindi io ti aspetto. La prima cosa che faremo è andarci a mangiare una crepes a Brolo. Devi finire gli studi, diventare fisioterapista, trovare l’amore della tua vita e tante altre cose. A ventitré anni non si può morire.
Non voglio dirti altro solo torna presto per favore, ti voglio bene.

Mariachiara