REDAZIONE – Il senatore santagatese di Ap Bruno Mancuso, vuole fare chiarezza sulla paventata possibilità della creazione di un cosiddetto “Hotspot” nella città di Messina. Si tratta di centri attrezzati per identificare i migranti. Le strutture permettono di tenere in stato detentivo i migranti per un periodo di tempo limitato. Negli hotspot la polizia italiana sarà aiutata da alcuni funzionari delle agenzie europee; gli agenti saranno impiegati per identificare i migranti che vogliono presentare richiesta d’asilo. In questo modo, le forze dell’ordine procederanno a registrare i dati personali dei richiedenti asilo, fotografarli e raccoglierne le impronte digitali entro 48 ore dal loro arrivo, eventualmente prorogabili a 72 al massimo. I migranti saranno trattenuti fino a identificazione avvenuta. Nel caso rifiutino di essere registrati saranno trasferiti nei Centri di identificazione ed espulsione (Cie), delle strutture detentive, in attesa di essere rimpatriati.
“Bagnarsi prima che piova”… è una vecchia pratica ben radicata nella tradizione culturale siciliana e ben si addice a quello che sta avvenendo a Messina sulla presunta localizzazione di un hotspot in città”. Afferma Mancuso in una nota, dopo un colloquio sulla questione col Ministro dell’Interno Angelino Alfano. Mancuso spiega quindi di aver avuto confronti con il Ministero dell’Interno per chiarimenti sulla vicenda. “Ho raccolto le sollecitazioni di Daniela Faranda ed ho contattato il Ministero degli Interni e lo stesso ministro Alfano – afferma il Senatore – che hanno confermato l’insussistenza di queste voci, ribadendo che nessuna decisione è stata presa in proposito. Al Ministro ho spiegato le ragioni dell’inopportunità di questa localizzazione in un momento particolarmente difficile per la città, affannata da una cronica carenza di servizi che la troverebbe impreparata ad affrontare questo ulteriore fardello”.
“Capisco che a volte le supposizioni possono essere utili per rivisitare posizioni espresse in precedenza dall’amministrazione, chiaramente avventate e debordanti rispetto ai sani principi delle politiche dell’accoglienza di cui siamo fermi sostenitori – commenta Mancuso – ma costruire sul nulla un vespaio di polemiche basate su notizie infondate mi sembra inopportuno, a meno che non si voglia distrarre l’opinione pubblica dai veri problemi della città”.