Mgl su vertenza precari: “L’Anci e i sindaci capeggino la proposta per la stabilizzazione alla Regione!”

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Dalla conferenza Regione e Autonomie Locali tenutasi di recente a Palermo, nessun passo in avanti sulla problematica precariato enti locali. La mancata proroga del termine già trascorso del 30 aprile, entro cui i comuni erano tenuti ad approvare il bilancio, comporta inevitabilmente delle ripercussioni sulla tenuta dei conti. “Auspichiamo che le iniziative clamorose che l’Anci ha annunciato non restino parole ma si concretizzino in fatti; questo è ciò che stiamo sostenendo in tutte le riunioni programmate e portate avanti sul territorio regionale, sollecitando tutto il personale a incalzare i propri sindaci a prendere posizione e far valere il proprio ruolo istituzionale, scendendo in piazza in modo coordinato con il gonfalone del proprio comune che deve essere l’unica bandiera a difesa di una categoria e di un territorio, prima che sia troppo tardi. “Vorremmo conoscere meglio le motivazioni con cui Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato e convocato la manifestazione regionale per il prossimo 15 Giugno a Palermo; troppo generico, ha riferito il segretario generale di Mgl, Giuseppe Cardenia, sostenere l’assenza di un’azione forte della politica regionale e nazionale; al contempo ci farebbe piacere sapere che posizione assumono in merito a: No al personale delle Province nei comuni, no al regime del turn over per le stabilizzazioni, si alla copertura dei posti vuoti in dotazione organica degli enti con il personale già contrattualizzato a tempo determinato in deroga al decreto 101/2013 convertito in legge 125/2013 andando oltre le limitazioni dettate dalle capacità assunzionali, si ad una sanatoria che riconosca le professionalità e le competenze maturate dal personale a tempo determinato già in servizio nell’ente senza operare alcun declassamento o riduzione dell’impegno orario contrattualizzato. In merito alla scadenza del 30 Giugno 2016, termine entro cui gli enti locali della Regione sono chiamati ad ottemperare al dettato normativo di cui all’art 27 della legge regionale 3/2016, ovvero approvare il piano triennale del fabbisogno personale 2016/2018, riteniamo che questa và rimossa per scongiurare il peggio. e Se è vero che la capacità assunzionale complessiva sarà per non più di 1.500 soggetti di fronte ad una platea di 15000 lavoratori dipendenti a tempo determinato già in forza agli enti, l’assenza di presupposti e condizioni per una stabilizzazione e a tempo indeterminato inevitabilmente preclude ogni possibilità di conferma dei rapporti di lavoro in scadenza a far data dal 1 Gennaio 2017. Ciò vuol dire che 14.000 lavoratori dipendenti a tempo determinato, pari al 90% della platea dei soggetti facenti parte della categoria non potrà beneficiare di alcuna conferma. Di contro sollecitiamo il personale in forza negli enti a sostenere l’approvazione di una dotazione organica che và rideterminata in funzione del personale a tempo determinato che già presta servizio presso questi. Prevale la volontà a fermare le attività istituzionali degli enti per poi confluire in una grande mobilitazione regionale in piazza a Palermo capeggiata dai sindaci dei comuni siciliani a testimonianza di una concreta volontà a porre fine a questa vertenza occupazionale.”