Precari della Regione no, precari dei comuni si, la posizione del deputato regionale, Vincenzo Vinciullo

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Sbagliando in maniera clamorosa, il Governo Nazionale ha impugnato il Comma 9 dell’Art. 27 della Legge Finanziaria, che riguarda la proroga dal 31 dicembre 2016 al 31 dicembre 2018 dei contratti dei dipendenti precari della Regione Siciliana. Lo ha dichiarato Vincenzo Vinciullo, Presidente della Commissione ‘Bilancio e Programmazione’ all’ARS. Non sono stati invece impugnati i commi 2 e 3, sempre dello stesso articolo, che riguardano i precari degli Enti Locali, che quindi non corrono alcun rischio. Il Consiglio dei Ministri, infatti, pur esprimendo perplessità sui commi 2 e 3, alla fine ha ritenuto di non doverli impugnare. Tuttavia, ha proseguito Vinciullo, è da osservare che non è assolutamente vero quanto sostiene il governo nazionale, secondo il quale il comma 9 sarebbe in contrasto con l’art. 81 della Costituzione, perché la Regione non solo, ope legis, ha disciplinato la proroga del proprio personale precario ma, nello stesso tempo, attingendo al proprio bilancio, ne ha pure stanziato le risorse che ammontano, per il 2017-2018, a 28 milioni di euro.È chiaro che la Regione si costituirà davanti alla Corte Costituzionale in difesa delle proprie prerogative riconosciute dalla Carta Costituzionale, in quanto in questa vicenda ha esercitato i propri poteri, che sono di competenza esclusiva della Regione.Di conseguenza, ha concluso Vinciullo, sappia il Governo Nazionale che non siamo assolutamente disponibili a subire prevaricazioni sui nostri dipendenti, che svolgono un lavoro meritorio, che abbiamo deciso di stabilizzare e che, attraverso la norma che il Governo Nazionale ha impugnato, trovavano la giusta soluzione.