Calcio, Torregrotta: è qui la festa, alla faccia degli scettici

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TORREGROTTA Dall’1-1 in casa contro il Pistunina con pareggio in extremis dell’enfant prodige Augusto Sittineri che lasciava presagire un campionato di Promozione di transizione, all’esaltante 1-1 sul neutro di Caltanissetta contro il Castellammare del Golfo con meritato trionfo per 6-5 nella lotteria dei rigori ma in mezzo tanto Torregrotta, tornato per la terza volta in Eccellenza a distanza di 11 anni (fugaci le due precedenti esperienze nel 2002-2003 e 2004-2005). Ci sono volute 29 partite, con 19 vittorie, 8 pareggi ed 1 sola sconfitta il 21 novembre per 1-2 a Barcellona, 60 gol segnati e 22 subite con 7 rigori a favore tutti realizzati e 5 contro di cui 3 trasformati ed il baby Francesco Vinci eroe avendo parato ben due penalty finali e, soprattutto, quello del 104′ a Norfo, che 18 anni prima aveva “bucato” la porta difesa dall´allora pipelet torrese, Pellegrino, nella finale di Coppa Sicilia che aveva visto di fronte le stesse squadre sul neutro di Mussomeli, con successo di rigore sempre dei torresi, ultimo trionfo in uno spareggio secco dei rossoblù, poi usciti sempre sconfitti nei successi 8 play-off o play-out. “Abbiamo vinto una finale con sei juniores in campo – afferma l’acciaccato bomber Rosario Rasà, capo cannoniere con 24 gol -, uno stirato alla coscia, uno zoppo senza caviglia (lui, ndc) e uno che non vede da un occhio, ma quando hai due palle grosse, un cuore grande, tanta ignoranza e un gruppo unito i risultati arrivano lo stesso ve lo assicuro. Credetemi il Leicester non ha fatto nulla in confronto a noi. La favola è stata scritta”. Onore al merito del Torregrotta allenato da Giannicola Giunta che è stato festeggiato fino a notte fonda dai suoi tifosi (200 dei quali presenti allo spareggio), anche in un locale dell’hinterland a Villafranca Tirrena dove si è chiusa la lunga domenica. Tra questi anche alcuni torresi residenti all’estero (Belgio, Inghilterra, Afghanistan e Venezuela) giunti apposta ed in mattinata per non perdersi l’evento e le mille emozioni che l’hanno preceduto. Sul rigore del possibile 1-2 calciato da Norfo uno dei raccattapalle era il 13enne Rosario Di Mento, giocatore dei Giovanissimi Regionali rossoblù che si è messo accanto al palo alla destra di Vinci, disturbando il giocatore al punto che l’arbitro per più di una volta ha dovuto dire al ragazzetto di togliersi da lì perché ovviamente non poteva stare. Chissà, forse, se il trapanese ha calciato contro la traversa, un pò di merito va anche al piccoletto che lo ha fatto innervosire. “Ognuno ha messo un mattoncino alla costruzione di un’impresa impensabile e siamo più che soddisfatti”, dichiara il presidentissimo Nino Sindoni, da 28 anni alla guida del club, il più longevo in circolazione nel messinese e non solo. Il figlio Totuccio vice, Antonello Sittineri segretario, Epifanio Trifirò cassiere, Michele Formica medico sociale, Arizzi, Basile, Bonarrigo, Caselli, La Spada, Mamola, Meo, Pino e Spada consiglieri completano la dirigenza. La maglia celebrativa della promozione “e noi per caso siamo arrivati in Eccellenza” fa il verso ad alcune dichiarazioni di avversari ed addetti ai lavori neutrali che durante l’annata avevano sottolineato la casualità del campionato disputato dal Torregrotta, a loro dire destinato ad essere una meteora, proprio come il Leicester di Ranieri. L’ultimo aneddoto riguarda Angelo Bonaffini, il terzino destro, che negli spogliatoi prima di entrare in campo dice ai compagni “oggi vi porto in Eccellenza”, senza immaginare neppure che il rigore decisivo lo tirerà proprio lui. Chiudendo con i giocatori, 22 quelli impiegati, con il 19enne saponarese Vinci unico sempre presente con 2811′ giocati, seguito da Leo, Maisano, Sgrò, Bonaffini, Battaglia, Rasà, Sciliberto, Bertino, Sittineri, Squadrito, Cucè, Isgrò, Trovato, Falcone, Campanella, Cambria, Nastasi, Currò, Pedroni, Romeo e Giorgianni.