Basket, C Silver, la Costa d’Orlando riflette sugli errori

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CAPO D’ORLANDO A giudicare dalle prime due giornate della poule promozione della serie C Silver che hanno visto Sport è Cultura Patti e Cefalù vincere senza affanni e di conseguenza ipotecare il salto in B, era l’annata giusta per consentire alla Costa d’Orlando, medaglia di cartone del girone siciliano della Quarta serie nazionale, di sbarcare al piano di sopra a conclusione di un biennio dove la giovane società paladina, fondata nell’estate 2013, ha investito (male) non poche risorse. E se al termine del primo campionato di C il bilancio poteva essere in linea avendo conquistato la qualificazione alla fase decisiva ma pagando dazio ad un livello delle avversarie decisamente più alto di quello che hanno trovato le due rivali siciliane, stavolta l’obiettivo del club biancorosso è miseramente naufragato sia in termini sportivi che di orlandinità. Infatti più volte il presidente Mauro Giuffrè ha ribadito che la sua Costa nasceva soprattutto per far crescere i giovani locali e se ci limitiamo alle squadre under la politica sta tutto sommato regalando buoni frutti grazie al lavoro dello staff guidato da coach Giuseppe Condello, coadiuvato da Guido Vittorio e Patrizia Bontempo. Ma a livello di prima squadra la dirigenza ha fatto un clamoroso dietrofront nella scorsa campagna acquisti perdendo per strada anche per loro volontà un paio di elementi orlandini e lasciando il solo Luca Sgrò, con annessa fascia di capitano, a tenere alto il vessillo locale, con l’aggiunta di un paladino d’adozione come il veterano Federico Antinori. Il resto, tranne i due baby Emiliano Giuffrè e Alessandro Arto che hanno avuto qualche minuto di gloria, è esterofilia nel senso di giocatori non orlandini anche se non era facile trovarne di buoni che non orbitano attorno alla società di serie A, visto che il miglior talento disponibile, il playmaker Marco Strati, ha preferito provare un’esperienza fuori, salvandosi in B dopo i play-out con l’Isernia, pur se ha chiuso la positiva avventura con un infortunio. Però il mosaico Costa non è riuscito col buco poichè, forse, si è fatto un errore di valutazione preferendo la profondità del roster ad una maggiore qualità dello starting five come i cugini del Patti che hanno investito tutto sui due stranieri Custis e Santilius che li stanno trascinando alla promozione. Insomma fallimento quasi su tutta la linea con la squadra senior perchè per la salvezza sarebbe bastato molto meno e magari qualche orlandino sarebbe stato comunque utile in omaggio alle parole del patron. Resta un magro terzo posto in un campionato sostanzialmente mediocre con l’eccezione del terzetto di testa, ed il dilemma del cosa fare nella prossimo futuro, sperando che non venga fuori un’altra soluzione ibrida. Spulciando i numeri il quintetto di “King Kong” Condello ha ottenuto 25 vittorie su 30 incontri disputati, perdendo i 4 confronti diretti e quello, incredibile, di San Filippo del Mela, sponda Cocuzza. Sono 15 i giocatori portati a referto e di questi ben 5 hanno viaggiato in doppia cifra di media: Fall, Di Loreto, Marinello, Boffelli e Ferraro, con Di Loreto che ha preso il posto a roster dello stesso Boffelli a febbraio. Boffelli possiede anche il record come miglior marcatore della Costa in una partita, 32 punti nella sconfitta all’overtime sanfilippese. Segue Marinello con 29 nella vittoria casalinga con Canicattì. Fall e Marinello si confermano anche come più costanti in campo, avendo giocato tutte e 30 le gare, insieme all’under Simone Carpinteri. Per quanto riguarda il collettivo, la squadra ha toccato quota 100 per 6 volte, con un massimo di 109 punti segnati contro F.P. Sport Messina in trasferta e Giarre in casa, con quest’ultima che risulta essere la gara vinta dai biancorossi con maggiore scarto. La palla passa ora al binomio Giuffrè-Condello, i quali, dopo un periodo di riflessione, dovranno decidere cosa fare nel prossimo torneo.