Inaugurazione anno giudiziario, Fp Cgil: “Ancora gravi carenze”

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    MESSINA -In occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario la FPCGIL interviene nel dibattito sulla giustizia per rendere evidenti le necessità e le difficoltà di chi ogni giorno opera, a fianco della magistratura e dell’avvocatura, negli uffici giudiziari. Da un anno a questa parte la parte politica, nella persona del Ministro Orlando, ha avviato una interlocuzione virtuosa con le parti sociali che ha portato, dopo anni di ritardo, alla firma dell’Accordo sul Fua, arretrato di ben tre anni. Nello stesso tempo dopo 20 anni di immobilismo è stata varata una norma che stanzia le risorse e prevede i passaggi dalla seconda alla terza area, la famosa ed annosa riqualificazione, per cancellieri ed ufficiali giudiziari. E’ certamente un passo avanti ma non è sufficiente: ad oggi infatti non è ancora partito un tavolo tecnico che renda efficaci le procedure, né è stata varata una norma correttiva che inserisca le figure escluse, per evidente errore, dal processo di riqualificazione. E’ inoltre necessario reperire risorse per rimpinguare il Fua ed aprire immediatamente un tavolo per avviare i passaggi dalla prima alla seconda area, che si possono fare in prima battuta in via contrattuale, ed all’interno delle aree. E’ altresì non più differibile un negoziato per rivedere il Contratto Integrativo di Ministero, non firmato dalla FPCGIL, che tanti danni ha prodotto, in modo che sia possibile, una volta avviata la riqualificazione, ricomporre le figure professionali per un miglior funzionamento del servizio. Ci aspettiamo entro breve tempo una convocazione del Ministro che dia risposte certe, sia sui tavoli dai noi richiesti sia sulla norma necessaria a sanare la posizione degli altri profili ex b3 rimasti esclusi. Il personale è stanco e non può più attendere, le risposte devono arrivare entro breve tempo. Dobbiamo infatti segnalare che ancora non è stato risolto il problema delle relazioni sindacali con i vertici amministrativi. L’atteggiamento dei vertici del Ministero continua a creare problemi ai lavoratori, incidendo spesso sulle loro vite, e rallenta l’attività negoziale con conseguenze che potrebbero a nostro avviso risultare negative anche per l’avvio della riqualificazione. Sulla questione processo civile telematico, il cui importante obiettivo è di raggiungere la celerità dei processi e l’eliminazione dell’arretrato, dobbiamo rilevare che a due anni circa dalla sua introduzione permangono diverse criticità. La mancanza di una adeguata formazione e mezzi ancora obsoleti: una rete inadeguata ed il problema della norma che consente ancora, creando un doppio canale che intasa il lavoro degli operatori, l’utilizzo del cartaceo. Sull’avvio del progetto Ufficio per il processo, che ha coinvolto alcuni ex tirocinanti, ci risulta che ancora una volta si tratta di una soluzione temporanea per far fronte alle carenze di personale e non di un vero progetto organizzativo come invece la FPCGIL chiedeva, con il coinvolgimento fattivo del personale interno, nel suo progetto del 2012. Inoltre, a causa di una circolare incomprensibile della Direzione generale del personale, le ore relative al progetto, ad uguale trattamento economico, variano nei vari distretti generando così una inaccettabile situazione di disparità. Siamo a conoscenza del fatto che ad oggi a causa del blocco del turn over c’è stata una decisione politica di aprire alla mobilità dall’esterno; decisione senz’altro rispettabile ma che non deve andare a scontrarsi con le aspettative del personale interno e che dunque va gestita con grande cautela. E’ necessario, altresì, intervenire sulla sicurezza sui posti di lavoro. Non possiamo dimenticare i fatti di Milano e le assemblee unitarie fatte sul territorio nazionale che hanno messo in risalto molte carenze che mettono a repentaglio ogni giorno la vita degli operatori. Anche su questo attendiamo, da oltre 8 mesi, un tavolo di confronto. Crediamo che ci debba essere una maggiore attenzione per le esigenze dei lavoratori in relazione alla formazione: è necessario stanziare ulteriori risorse economiche per una formazione costante del personale che provvede sempre autonomamente al proprio aggiornamento professionale, certo con ottimi risultati, ma con ulteriore aggravio del carico di lavoro. Per quanto ci riguarda siamo pronti a condividere un percorso riformatore nei confronti del personale da subito e riteniamo che sia giunto il momento di passare ai fatti ed avviare un confronto che porti a breve i risultati attesi, da troppo tempo, dal personale della Giustizia.

    La FPCGIL è e sarà in prima linea per evitare la cancellazione della Corte d’Appello di Messina – dichiarano Clara Crocè Segretario Generale della FPCGIL e Francesco Fucile Segretario comparto stato- non possiamo fare a meno di sottolineare le difficoltà dei vuoti in organico sono state acuite a causa dall’accorpamento delle sedi giudiziarie . Alle gravi carenza strutturali si è aggiunto un carico di lavoro che il personale giudiziario deve quotidianamente sopportare .Grave la carenza in organico anche del Tribunale di Messina è difficile rendere un servizio ai cittadini senza avere a disposizione risorse finanziarie e in dei locali privi di sicurezza a causa dell’immobilismo delle amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo.
    Sollecitiamo tutti gli organi competenti affinchè si realizzi al più presto il secondo Palazzo di giustizia. (Comunicato stampa)