I grani antichi sui Nebrodi, potenzialità e prospettive: se ne è parlato a Longi

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    LONGI – I grani antichi e l’agricoltura di montagna possono innescare un ciclo virtuoso di crescita culturale ed economica importante e qualificante per il territorio dei Nebrodi. Lo hanno detto in maniera chiara gli esperti del settore e lo ha confermato la presenza di un pubblico numeroso durante il convegno dedicato ai grani antichi svoltosi sabato mattina a Longi. L’incontro, promosso dall’Ente di Sviluppo Agricolo della Regione Sicilia, dal Gal Nebrodi Plus e dal Comune di Longi, ha visto la partecipazione di relatori esperti quali il responsabile dell’azienda sperimentale Esa di Villa Piccolo di Capo d’Orlando, Pietro Faraone, il professore Giuseppe Zaffuto, dell’Università di Palermo, Giuseppe Li Rosi, presidente dell’associazione Terre Frumentarie e già direttore della Stazione Sperimentale di Granicoltura per la Sicilia, e Giuseppe Spitaleri, granicultore e studioso. A chiudere i lavori il Commissario straordinario dell’Ente di Sviluppo Agricolo e presidente del Gal, Francesco Calanna, che ha lanciato la possibilità di avviare un progetto di collaborazione tra i piccoli agricoltori e l’Esa che potrebbe mettere a disposizione i propri mezzi per incentivare la coltivazione dei grani antichi. Un progetto ancora in nuce, ma che se realizzato potrebbe concretamente andare incontro alle esigenze dei piccoli agricoltori che si cimentano con la cerealicoltura su un territorio a tratti difficile come quello dei Nebrodi. Obiettivo, realizzare quella “agricoltura a Km zero” con la quale “non ci si arricchisce” come si è detto nel corso del convegno, ma grazie alla quale si “vive” instaurando un rapporto diverso con la natura e con la società. Un rapporto più “spirituale” all’interno del quale ciascuno diviene, come nella tradizionale cultura contadina, una tessera nel grande mosaico della comunità. In un’ottica più “commerciale”, tassello di una filiera che parte dalla coltivazione del grano e arriva al prodotto finito, passando anche per il commercio online. Una risorsa, dunque, anche economica, visto il grande patrimonio genetico di biodiversità custodito dalla nostra regione che si presta a produzioni di specialità uniche e dal grande valore salutistico. Un patrimonio da difendere, a tutti i costi, dalle speculazioni delle multinazionali non solo grazie all’azione degli agricoltori custodi, figura in crescita anche tra i giovani che abbracciano non solo il “mestiere” del contadino, ma anche lo stile di vita fortemente legato a tematiche quali la protezione dell’ambiente e l’ecologia, ma anche attraverso iniziative istituzionali mirate.
    Soddisfatto dell’esito dell’incontro il sindaco di Longi, Alessandro Lazzara, che ha fortemente voluto l’iniziativa che, ha annunciato, sarà la prima di numerose altre, volte a reintrodurre le coltivazioni dei grani antichi sui Nebrodi per rilanciare il territorio e l’economia locale.
    Alla fine del convegno, è stato possibile degustare il pane di grano “tumminia” preparato dall’Antico Mulino a pietra di Longi e la pizza con farine di grani antichi a cura dei pizzaioli Giuseppe Conti, Enzo Piedimonte e Giuseppe Di Blasi.