La terribile esperienza di una giovane madre santagatese e il suo Grazie ai medici

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    SANT’AGATA MILITELLO – In un momento in cui lo stillicidio di drammatiche notizie legate alla presunta malasanità riempie le cronache, raccontando terribili storie di madri e figli morti proprio nel momento in cui si celebra la vita, pur nella insopportabile tragedia della perdita di un figlio, si può trovare nuova linfa per avere fiducia negli operatori della sanità mossi da spirito compassionevole e grande senso del dovere e del sacrificio. In periodi in cui solo le notizie di malasanità e di mal funzionamento degli Ospedali pubblici fanno scalpore e destano l’attenzione di giornali e televisioni, quindi, non si può non rendere merito a quanti, invece, sanno unire all’alta professionalità una grandissima dedizione al lavoro e un’impagabile carica di umanità. E’ particolarmente toccante la storia di una giovane donna santagatese che, giunta al sesto mese di gravidanza, a causa di una M.I.F (morte fetale intrauterina), un’imprevedibile quanto infausta fatalità, ha perso il bambino che portava in grembo e con lui la possibilità di diventare nuovamente madre. Questo traumatico evento, dai fortissimi ed imprevedibili risvolti psicologici, ha tuttavia determinato nella donna la volontà e la necessità di rivolgere un sentito ringraziamento a chi, con professionalità, abnegazione e affetto, è riuscito a farle superare la più terribile delle esperienze terrene: sopravvivere a un figlio. “Sento di dover ringraziare, per la vicinanza affettiva e l’efficienza, sotto ogni profilo, l’equipe medica e il personale tutto del reparto di Ginecologia e Ostetricia dell’Ospedale Buccheri La Ferla di Palermo”, scrive la giovane donna. “La problematicità dell’evento e la ferita psicologica di una madre che per una strana e indicibile sensazione di malessere si reca al Pronto Soccorso di ginecologia del suddetto Ospedale e scopre di aver perso la sua creatura da poche ore, alleviata da tanta professionalità, cortesia, gentilezza, cura e passione atte a coccolare interiormente una donna; sia al primo ingresso in reparto, che durante e dopo l’intervento. Per questo io e mio marito desideriamo ringraziare principalmente, i medici Riccardo Piro, Nicola Chianchiano, gli ostetrici Ivano Bifara, Margherita Cascio e l’anastesista Luciano Calderone”, prosegue “per aver reso più lieve un dolore che lacera l’anima e che soltanto gli uomini con “Alto Senso del Servizio Umano” sono in grado di capire, risultando così motivo di vanto e orgoglio per la Buona Sanità Siciliana”, conclude la coraggiosa madre santagatese.