Criticità negli uffici postali della provincia di Messina per i lavoratori precari

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    Vivono una vita a metà. Sono i 220 dipendenti di Poste Italiane sul territorio provinciale di Messina che hanno un contratto part-time e vivono con l’incertezza delle scelte aziendali per il futuro. Il Sindacato Lavoratori Postali della Cisl di Messina torna a far sentire la propria voce con Poste Italiane con la segnalazione della grave criticità che si registra quotidianamente in tutta la provincia. La segretaria provinciale Gisella Schillaci ha scritto ai vertici regionali dell’azienda evidenziando come «la spinta all’esodo incentivato ha prodotto almeno una decina di pensionamenti anticipati nel settore sportelleria solo alla fine del 2015. Potrebbero sembrare pochi – sostiene la Schillaci – ma in realtà rappresentavano dieci gocce di vita che consentivano la copertura giornaliera di alcuni uffici in un territorio dove, peraltro, la presenza di uffici monoperatori è preponderante».
    I 220 lavoratori part time, ad oggi, rappresentano circa il 50% della forza lavoro da applicare agli sportelli quindi il SLP Cisl di Messina chiede un piano di trasformazione dei contratti per colmare le carenze. «Forse – aggiunge la Schillaci – è arrivato il momento di riconsiderare seriamente le reali condizioni in cui ogni giorno i lavoratori devono svolgere i loro compiti. La mancata trasformazione dei part-time crea disagi in tutti gli uffici». Nella lettera ai vertici regionali di Poste, il segretario provinciale del SLP, evidenziano come a Misitano manchi completamente il titolare, mentre Antillo, Giampilieri e Giampilieri Superiore hanno un solo part time applicato quindi sono coperti solo per metà. Sono privi completamente di titolare anche la frazione di Milici a Rodì e gli uffici di Ginostra, Sfaranda e Leni. «Tra i vari uffici postali – sottolinea la segretaria della Cisl Poste – vi è una logorante guerra per l’accaparramento dello sportellista. Richieste senza tregua che sfibrano quanti sono presenti in servizio perché affrontano, gioco forza, il doppio del lavoro che spetterebbe loro. La coperta è troppo corta e tira oggi, tira domani si strapperà. Con gravi problemi legati anche allo stress che i lavoratori in servizio devono sopportare». Il SLP Cisl ha evidenziato anche come i costi di missione o di trasferta per coprire uffici postali in paesi distanti, come Antillo o Leni, superino nettamente quelli per la trasformazione di un part-time in tempo pieno. «Si riesce con grande fatica e tanto stress a tamponare le emergenze – conclude Gisella Schillaci – Lo stress che ogni giorno i lavoratori sono costretti a subire sta raggiungendo livelli di guardia e da uno studio effettuato le malattie da esso derivate sono in crescita. Anche questo è un segnale importante delle reali condizioni in cui si deve operare quotidianamente. Chiediamo pertanto una risposta che consenta una qualità di vita migliore per i lavoratori di questo territorio, diversamente saremo costretti ad attivare ogni forma possibile di protesta».