CAPO D’ORLANDO L’operazione Pesaro è missione delicatissima che la Betaland non può fallire, pena l’acuirsi di una crisi di risultati figlia di una quasi totale mancanza di gioco ed ora anche probabilmente di fiducia in quello che la squadra fa da quattro mesi e che nelle ultime sette incontri ha prodotto la miseria di un successo (dopo i 3 delle prime 4 giornate), con quattro ko interni di fila che in serie A sono un inedito per la regina di Sicilia di tutti i tempi. In attesa che i giocatori non cerchino alibi e diano l’anima sul parquet ed il coach Griccioli trovi la chimica giusta per farli esprimere al meglio, urgono i due punti scaccia fantasmi contro una diretta concorrente per la salvezza (a quota 6), forse la più accreditata anche se la classifica al momento condannerebbe la matricola Torino (ultima con 4 punti) ed indica nella stessa Virtus Bologna che affianca in penultima posizione i marchigiani come altra candidata a soffrire fino all’ultima giornata della regular season per centrare l’obiettivo, senza dimenticare che al fianco dei paladini le lombarde Cantù e, soprattutto, Varese, non possono ritenersi fuori dalla bagarre. Al fine di preparare al meglio la prossima e importante gara casalinga con la Victoria Libertas Pesaro (PalaFantozzi, domenica 20 dicembre ore 18.15) per tutta la settimana gli allenamenti della prima squadra si svolgeranno a porte chiuse. L’Orlandina ringrazia i tifosi e gli appassionati biancazzurri per la comprensione e l’affetto con cui sostengono sempre la squadra, in casa e in trasferta, e a loro anzi chiede un ulteriore aiuto in vista del prossimo match. Il supporto dei tifosi (anche a Milano) è stato e sarà ancora la forza dei biancoazzurri. Capo d’Orlando è una e una sola, squadra, società e cittadini. Domenica tutti dovranno dare il meglio, mostrando ciò che rende unica l’Orlandina, ovvero l’orgoglio e l’amore per questa maglia e città. “Lasciamo da parte i se ed i ma – commenta Salvatore Scarpuzza che domenica tra il suo Milan e la Betaland ha ingoiato due bocconi amari dalle tribune – io condivido questa decisione. Lasciamo lavorare in pace la squadra, certo anche questa ultima sconfitta brucia, ma solo per il punteggio e l’atteggiamento della squadra, ma non dimentichiamoci che avevamo davanti Milano e che si giocava in palazzetto che potrebbe accogliere tutta Capo d’Orlando ed io, da orlandino ed orgoglioso di esserlo, ero presente con tutta la mia famiglia. Ma non sarà questa sconfitta a togliermi la vogli e la forza di gridare domenica forte e chiaro forza Orlandina, difendiamola. Ed aggiungo che vi erano tanti ragazzi giunti a Milano da vari paesi della Sicilia che gridavano con me noi siamo Capo d’Orlando e li ringrazio, e sono certo la faranno anche domenica”.