CAPO D’ORLANDO Sassari si prende il “banco” senza troppo faticare contro una Betaland tutt’altro che bella ma nemmeno veritiera pur con il rientro di Ilievski e l’atteso esordio di Stojanovic, entrambi rimandati nel giudizio a tempi e match migliori, magari già domenica prossima quando al PalaFantozzi arriverà un Brindisi forte ma certo meno tosto degli orfani di Meo Sacchetti, caduti un anno fa, lunedi 1 ottobre, per 72-71 ma stavolta in grado di rifarsi con gli interessi. Per la cronaca, davanti ai 2500 dell’impianto paladino, la missione dei locali di tenere sotto i 70 punti (69.6 la media orlandina prima di ieri sera) uno dei team favoriti per lo scudetto sembra naufragare subito poiché l’inizio dei campioni d’Italia è veemente con una velocità di esecuzione che stordisce una squadra di casa forse sorpresa da cotanto inizio che di fatto intimidisce i giovani paladini. E’ Varnado l’hombre del primo scorcio con i primi 4 punti e 7 degli 11 (a 2) con cui i sardi vanno in fuga dopo 3’11’’. La tripla di Jasaitis su scarico di Laquintana scuote la Betaland che accorcia sul 9-13 quando il debuttante Stojanovic, sul parquet al 7’16’’, firma il tap-in vincente all’8’28’’. Ma a cavallo dei primi due tempi gli arbitri decidono di dare una mano sostanziosa ai più forti contribuendo, con 4-5 scelte clamorosamente sbagliate, a scavare un break ancora più marcato complice un attacco biancoazzurro dalle polveri bagnate (7/22 al riposo lungo, 32%, con 7/12 dalla lunetta) e le solite troppe palle perse (11 al 20’), mentre sul fronte ospite Stipcevic e Haynes segnano 10 punti sanguinosi a punire la difesa a zona che Griccioli ha usato per qualche minuto ottenendo comunque buoni risultati. Dopo il riposo ci si aspetta una reazione d’orgoglio ma la fiammata è breve e dal 28-41 del 23’ si passa in fretta ad oltre un ventello di vantaggio per i sardi, trascinati da Eyenga e da un Haynes mvp di poco sul compagno grazie al 7/10 al tiro, 4/5 dall’arco, che scavano un solco incolmabile sul 45-67 al 36’13’’. La Betaland non si scuote e non riesce a salvare nemmeno la faccia subendo una lezione di cui far tesoro nell’immediato futuro anche se la quinta sconfitta in nove gare, terza di fila sul parquet amico, non pregiudica il cammino salvezza della regina di Sicilia di ogni tempo che resta nona in classifica a più 4 dall’ultima posizione, mentre Sassari affolla la seconda piazza alle spalle della capolista Milano e si ricandida per lo scudetto bis.