Ospedali riuniti di Barcellona, Milazzo e Lipari, via libera dal Ministero

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    ROMA – Le problematiche riguardanti l’offerta sanitaria pubblica del comprensorio di Barcellona Pozzo di Gotto e di Milazzo ed i presidi ospedalieri “V. Fogliani” di Milazzo e “Cutroni Zodda” di Barcellona, nell’ottica della nuova struttura di Ospedali Riuniti di “Milazzo – Barcellona – Lipari”. Se ne è discusso a Roma ieri mattina nel corso di un incontro tra la delegazione dei sindaci del Distretto sociosanitario D28 di Barcellona e i rappresentanti del Ministero della Salute per esaminare il Piano Sanitario Regionale in Sicilia e la riorganizzazione della rete ospedaliera. Il Ministero sarebbe pronto ad approvare il progetto di Ospedali Riuniti di Barcellona, Milazzo e Lipari, ma il futuro del piano dipende dalla Regione, che ha la competenza sulle scelte organizzative della rete ospedaliera siciliana. All’incontro, richiesto dai Sindaci dei Comuni del Distretto socio-sanitario D28, erano presenti il Capo di Gabinetto del Ministro della salute, Giuseppe Chinè, i sindaci di Barcellona Pozzo di Gotto, Roberto Materia, Terme Vigliatore, Bartolo Cirpiano, e Merì, Felice Borghese, presidente del Distretto Sanitario D28. Presenti anche il senatore Bruno Mancuso e i deputati Vincenzo Garofalo, Maria Tindarta Gullo e Alessio Villarosa.
    “Torniamo a casa con un po’ di ottimismo in più, ma abbiamo già programmato un incontro con l’assessore regionale Gucciardi proprio per sollecitare l’azione della Regione in questa direzione. Ci auguriamo di poter tornare a Roma all’inizio del 2016 dopo il via libera di un piano operativo che prevede la riunificazione organizzativa dei due nosocomi” ha commentato il sindaco di Barcellona Roberto Materia.
    “E’ necessaria – ha detto il Senatore Mancuso nel suo intervento – una equa distribuzione dei servizi sul territorio. Pur accettando l’ottica della razionalizzazione della spesa sanitaria – prosegue Mancuso – è importante che questa non si trasformi in una mannaia che andrebbe a penalizzare, con tagli drastici e lineari, i servizi sanitari nei territori più deboli e periferici”.