Aree interne, Sottile replica a Marzullo: “Criteri di ammissione stabiliti nel 2011”

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    SANT’AGATA MILITELLO – Le aree interne dei Nebrodi non sono rimaste escluse dalle procedure di selezione per i finanziamenti europei. Ad affermarlo è il si ndaco di Sant’Agata Militello, Carmelo Sottile, che replica alla nota diffusa nei giorni scorsi dal sindaco di Floresta Sebastiano Marzullo, che accusava di aver dirottato i fondi destinati ai territori montani verso comuni costieri come Santo Stefano di Camastra e, appunto, Sant’Agata. “Il Programma Operativo FESR Sicilia 2014-2020 approvato con Decisione C(2015)5904 del 17 agosto 2015 identifica cinque Aree Interne presenti in Regione Sicilia e ne esplicita i contenuti di attuazione – spiega Sottile – . Una delle aree interne identificate ricade nel territorio dei Nebrodi ed è costituita da 21 comuni con la presenza di comuni costieri e collinari che sono stati selezionati in base a dei criteri già stabiliti nel 2011 e che hanno tenuto conto tra gli altri del decremento della popolazione ed assenza nei Distretti Sociosanitari di riferimento di un Dipartimento Emergenza Acuti di primo livello”. I 21 comuni dell’Area interna Nebrodi sono: Alcara li Fusi, Caronia, Castel di Lucio, Castell’Umberto, Frazzanò, Galati Mamertino, Longi, Militello Rosmarino, Mirto, Mistretta, Motta D’affermo, Naso, Pettineo, Reitano, San Fratello, San Marco d’Alunzio, San Salvatore di Fitalia, Sant’Agata di Militello, Santo Stefano di Camastra, Tortorici e Tusa.
    “Per contrastare e invertire i fenomeni di spopolamento in queste aree, si è inteso agire attraverso progetti di sviluppo locale (area di intervento privilegiata per i Fondi europei), integrati da un intervento nazionale volto ad assicurare alle comunità coinvolte un miglioramento dei servizi essenziali di istruzione, salute e mobilità – continua Sottile – . Le risorse stanziate dal PO FESR per i cinque ITI Aree Interne sono pari a circa 160 milioni di euro; verosimilmente la dimensione finanziaria media per ciascuno dei cinque ITI è di poco più di 30 milioni euro”.
    Ciascuna area interna dovrà entro un anno dall’approvazione del PO FESR redigere una Agenda Territoriale nella quale confluiranno diagnosi territoriale, strategia, interventi e loro crono programmi di attuazione e modalità organizzative/attuative adottate. In relazione alle modalità organizzative il PO FESR rimanda all’AdP il quale precisa che i comuni dovranno organizzarsi in forma associata e identificare un comune capofila. L’aggregazione dei comuni dovrà siglare l’Accordo di Programma Quadro con Regione e Ministeri competenti che definisce le modalità di attuazione degli interventi.
    “In sintesi, l’Area Interna, proprio per l’obiettivo che persegue e i relativi interventi previsti in agenda territoriale così come indicato dallo stesso AdP – prosegue il primo cittadino santagatese – , dovraà essere gestita dai comuni in forma associata in grado di attuare gli interventi previsti nell’agenda territoriale ed organizzati al fine di divenire organismi intermedi. Lo stesso PO FESR 2014-2020 contribuiraà alla realizzazione delle strategie delle restanti aree siciliane non soggette ad ITI attraverso la partecipazione del CLLD, strumento plurifondo con l’intervento dei rispettivi fondi FESR e FEASR. I territori ammissibili all’attivazione dello strumento CLLD sono quelli inseriti nella zonizzazione effettuata dall’AdG del FEASR e, quindi, i territori ricadenti nelle aree rurali B, C e D la cui popolazione residente sia compresa tra i 60.000 e i 150.000 abitanti” conclude Sottile.