San Filippo del Mela, l’associazione Rita Atria invia al Ministero le osservazioni sull’inceneritore

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    SAN FILIPPO DEL MELA – Oggi l’Associazione Antimafie Rita Atria ha presentato al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare il proprio documento di osservazioni e opposizione al progetto di riconversione della centrale termoelettrica di San Filippo del Mela di proprietà della società Edipower/A2A.
    Un team di esperti tecnico-legali (formato dall’arch. Bruno Röhl, del direttivo nazionale dell’Associazione, dall’avv. Nino la Rosa, legale e responsabile per le tematiche ambientali dell’Associazione e dal Referente per la provincia di Messina, il giornalista Carmelo Catania), analizzando i documenti del progetto e dello studio di impatto ambientale, ha evidenziato numerose criticità sia dal punto di vista tecnico-scientifico che da quello legale e normativo.
    “Particolare rilievo assume il contrasto del progetto con il Piano Paesaggistico dell’Ambito 9 della Regione Siciliana, che impedisce di fatto la realizzazione dell’impianto inceneritore a CSS e postula, invece, per una riconversione del territorio verso la naturale vocazione paesaggistica della zona” scrivono i rappresentanti dell’associazione. “La nostra opposizione al progetto dell’Edipower trova giustificazione nella prioritaria esigenza di tutelare diritti inviolabili della persona umana, meritevoli di particolare cautela secondo la normativa nazionale e comunitaria – continua la nota – . Bisogna necessariamente ricordare che il territorio della Valle del Mela è stato dichiarato ‘area ad elevato rischio di crisi ambientale’ con Decreto dell’Assessorato regionale al Territorio e ambiente del 4 settembre 2002, a causa della situazione di grave alterazione degli equilibri ambientali e che l’11 agosto 2006 è stato istituito il Sito di interesse nazionale per le bonifiche ‘Area industriale di Milazzo’. In questo contesto ambientale, con ripercussioni quindi anche in campo sanitario, Edipower intende realizzare un impianto di valorizzazione energetica del CSS”.
    L’Associazione Antimafie Rita Atria invece ritiene che la cosiddetta valorizzazione energetica sia solo un pretesto, “perché è del tutto evidente, da una semplice lettura del progetto, che di energia se ne produrrà ben poca e si tratta sostanzialmente di un inceneritore che aspira a sfruttare a proprio esclusivo vantaggio il ritardo della Regione Sicilia nella oculata gestione dei rifiuti, al fine di incamerare sia gli incentivi di produzione sia le quote dovute dai Comuni per il conferimento” accusa.
    “Il progetto del nuovo impianto Edipower/A2A cavalca furbescamente il momento di crisi con la salvaguardia dei livelli occupazionali per mezzo del tradizionale ma inaccettabile ricatto “o salute o lavoro”. Ma sappiamo tutti che ciò aumenterà comunque il già elevato grado di precarietà occupazionale, con un vantaggio reale solo per i profitti dei grandi imprenditori interessati al progetto” conclude l’associazione.