Germanà rinviato a giudizio per diffamazione. La replica: “Non ho infangato il buon nome di nessuno”

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    BROLO – Un rinvio a giudizio per diffamazione per Nino Germanà, deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana. Si tratta di uno strascico dalla campagna elettorale che, nel maggio 2014, portò all’elezione dell’attuale sindaco Irene Ricciardello dopo le dimissioni di Salvo Messina. I fatti si riferiscono a un comizio durante il quale Domenico Magistro presentava la lista civica “Per Brolo” che appoggiava la sua candidatura a sindaco; durante le fasi del comizio, Germanà dalla propria abitazione “profferiva frasi diffamatorie e offensive della reputazione dei candidati utilizzando l’appellativo “Ladri!” scrivendolo, poco dopo, anche sulla propria pagina del Facebook”. Nino Germanà fu quindi denunciato da tutti i componenti della lista “Per Brolo” oggetto delle sue invettive. L’udienza è fissata per il 25 febbraio 2016 al Tribunale di Patti.
    “Sono convinto di non avere mai infangato il buon nome di nessuno” replica il deputato regionale. “Da uomo delle istituzioni e prima di tutto da cittadino di Brolo che ama la sua città ho espresso, seppure con toni forti, il mio disappunto rispetto ad un progetto politico in continuità con le precedenti amministrazioni” spiega Germanà in una nota. “I fatti e la successiva inchiesta denominata mutui fantasma hanno scoperchiato un enorme calderone pieno di irregolarità e malefatte. Dandomi ragione di un’opinione che avevo sviluppato” continua. “Per le querele che ho ricevuto in campagna elettorale a Brolo sono certo che la magistratura, chiarirà la esatta portata delle mie dichiarazioni” conclude.