Autista di bus rinviato a giudizio per violenza sessuale

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    SANT’AGATA MILITELLO – A distanza di poche settimane dall’assoluzione, in Appello, di un autista di Castell’Umberto che era stato condannato dal tribunale di Patti a cinque anni di reclusione per violenza sessuale su una minore, un nuovo analogo caso viene segnalato nella nostra zona. E’ stata infatti depositata la richiesta di rinvio a giudizio – da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Patti – per un uomo di Galati Mamertino, anch’egli conducente di bus, che è coinvolto in un procedimento penale nel quale è imputato del reato di violenze e minacce sfociate in violenza sessuale ai danni di una donna di ventitré anni di Torrenova. Quest’ultima è difesa dall’avvocato santagatese Giuseppe Mancuso. L’uomo, un trentasettenne nato a Sant’Agata Militello – assistito dall’avvocato Pietro Paolo Vicario – secondo quanto ricostruito partendo dalle testimonianze della ragazza, avrebbe in più occasioni costretto la stessa ad avere rapporti sessuali che si sarebbero consumati all’interno del mezzo da lui condotto. L’uomo, in sostanza, non avrebbe consentito alla donna di scendere dal veicolo a lui in uso che, una volta parcheggiato, diventava fisicamente il teatro delle violenze; in più occasioni, con la forza, avrebbe spinto la giovane sui sedili del bus, intimandole di tacere altrimenti ”l’avrebbe ammazzata”. I fatti si sarebbero verificati a Patti, Sant’Agata Militello e Capo d’Orlando nell’arco temporale compreso tra settembre 2012 e aprile 2013. Dopo la denuncia sporta dalla donna, sono partite le indagini che si sono avvalse anche di una consulenza tecnica medico legale che avrebbe accertato le violenze subìte dalla giovane oltre a varie informative dei carabinieri. Sulla base delle risultanze investigative che hanno permesso di ricostruire la vicenda, il Pubblico Ministero Maria Milia ha chiesto il rinvio a giudizio davanti al Tribunale Collegiale per il trentasettenne che si è proclamato innocente e ha parlato di rapporti consensuali con la donna che lo ha denunciato.