Lo Stato si è ripreso circa 162 milioni che la Regione non ha speso in tempo. È la terza tranche dei Fondi Pac siciliani, quelli destinati a combattere la crisi economica e ad appalti per infrastrutture. Una conseguenza dei tagli imposti dalla Finanziaria del premier Renzi, a dicembre, quando Crocetta impugnò alcuni articoli, facendo ricorso alla Corte Costituzionale, insieme agli altri presidenti delle Regioni del Mezzogiorno. La Legge di stabilità decise, infatti, il recupero di tutti quei fondi Pac, ottenuti con le risorse nazionali stornate dalla programmazione comunitaria, che non erano stati spesi alla fine del 2014. La giunta Crocetta per la terza volta ha riprogrammato le risorse a disposizione per coprire i buchi che sono maturati. I nuovi stanziamenti sono contenuti in una delibera approvata dalla Corte dei Conti. Se i fondi a disposizione, dopo le prime rimodulazioni ammontavano a quasi 724 milioni, sul piatto adesso ne sono rimasti 562, suddivisi in due grandi tronconi: quello delle misure rivolte all’occupazione (quasi 215 milioni) e quello degli appalti per le infrastrutture (poco più di 347 milioni).