Continuano senza sosta gli sbarchi, e i naufragi, nel Mediterraneo. Dopo l’Italia, Calabria e Sicilia in particolare, l’emergenza migranti si sta spostando verso la Grecia. Al largo delle coste sicule, tra gli ultimi episodi, due migranti sono stati recuperati mentre erano in balia del mare aggrappati a un barile da alcune ore.
In territorio greco, si è alzato il livello di guardia nell’isola di Kos, non abituata a una simile invasione di disperati, e le polemiche – in Patria e dalle Nazioni Unite – si sono fatte ieri particolarmente dure. Governo e polizia di Atene vengono accusati di impreparazione e improvvisazione per come stanno gestendo, in queste settimane, la crisi dei migranti, esplosa martedì con la rivolta sull’isola di Kos, teatro di duri scontri fra centinaia di rifugiati e un gruppo di poliziotti, mentre altre decine di migranti provenienti dalla vicina Turchia sono sbarcati dall’alba di ieri. Il capo della polizia greca (Elas) Dimitris Tsaknakis ha disposto l’invio sull’isola di due squadre anti-sommossa (40 uomini) a bordo di un aereo da trasporto militare C-130. A queste si stanno per aggiungere 12 poliziotti dell’unità immigrazione, tra cui uno che parla l’arabo, e altri 250 agenti provenienti dalle isole vicine.
Sull’isola, dove vivono 33mila persone e che era mèta ogni anno di migliaia di turisti, ci sono ormai oltre settemila migranti in attesa di ricevere i documenti d’identità per poter proseguire il loro viaggio verso altri Paesi europei. I rifugiati sono accampati in tende da campeggio e sotto ripari di fortuna in giardinetti, parcheggi e viali nella cittadina di Kos e in parte sono stati trasferiti e chiusi all’interno dello stadio locale, trasformato in provvisorio centro di raccolta e distribuzione dei documenti, dove martedì sono avvenuti gli incidenti. Atene solo ora avrebbe organizzata una nave di soccorso, attesa in queste ore a Kos, e che trasferirà i migranti nella capitale per accoglierli in una struttura ad hoc. Nella capitale le autorità hanno infatti deciso di allestire un campo di accoglienza, con luce, aria condizionata, posti letto e servizi igienici.
Intato, è stata superata la soglia dei centomila migranti sbarcati in Italia nel 2015. Dal primo gennaio ad oggi sono giunte 102mila persone, circa cinquemila nell’ultima settimana. Nello stesso periodo del 2014 gli arrivi erano 98.400. Sono soprattutto eritrei (27.245), seguiti da nigeriani (12.451), somali (7.883), sudanesi (5.870) e siriani (5.688). La Sicilia è la principale regione di sbarco (69.705), seguita dalla Calabria (18.923), mentre è la Libia il principale porto di partenza (92.275). Sono le cifre fornite dal ministero dell’Interno che fotografano l’ondata di profughi che il sistema di accoglienza stanta a gestire. La Sicilia rimane in prima fila, con oltre 70 mila profughi, come dimostrano anche gli sbarchi delle ultime ore.