In occasione della giornata internazionale della Gioventù, Eurostat,
il servizio statistico della Commissione Europea ha diffuso i dati sul
livello di “soddisfazione” dei giovani nei 28 paesi dell’Unione e in
alcuni paesi dell’area di libero scambio.
Il risultato, per quanto riguarda l’Italia è che i nostri giovani (è
stato considerato un campione fra i 16 e i 24 anni) sono fra i meno
contenti: peggio di noi soltanto i giovani di Bulgaria e Cipro.
I più soddisfatti sono invece gli austriaci, seguiti dagli islandesi e
dai finlandesi.
Ad incidere negativamente sul livello di soddisfazione dei giovani
italiani sono soprattutto il giudizio sulla qualità dell’ambiente di
vita e sulla condizione finanziaria, ma sono comunque tutti i
parametri presi in considerazione ad essere al di sotto della media
europea.
Un dato preoccupante, rispecchiato da quello dei giovani considerati
“a rischio di povertà ed emarginazione” che vede ben il 31,8% dei
giovani italiani esposti, con un dato ben superiore alla media europea
del 27% e per di più in crescita rispetto al passato.
Una situazione che fa dei giovani italiani dei “mammoni”, che lasciano
la casa dei genitori alla media di 30 anni (31 gli uomini, 28 le
donne) contro una media europea che vede i giovani abbandonare il nido
già all’età di 26 anni.